di Marina Tomarro
Al via venerdì 22 maggio dalla parrocchia di via delle Sette Chiese (Garbatella) il tour dello spettacolo dedicato a san Filippo Neri. Repliche fino ad aprile 2016
Un giovane arriva a Roma per la prima volta per studiare teologia. Ha 18 anni ed è di Firenze. Ma lo aspetta una città piena solo di morte e di desolazione. Siamo nel 1533, il ragazzo è Filippo Neri e da allora non andrà più via da Roma, decidendo di donare una nuova speranza alla Città Eterna messa in ginocchio prima dal sacco ad opera dei lanzichenecchi, avvenuto sette anni prima, e poi dalla peste, scoppiata in tutta Italia e diffusasi rapidamente a Roma a causa delle precarissime condizioni in cui era ridotta. Si apre così l’opera teatrale “Pane e paradiso”, spettacolo in due atti che vuole raccontare i fatti fondamentali della vita di questo santo co-patrono della Capitale, e che debutterà il prossimo venerdì 22 maggio alle 21, nella chiesa di San Filippo Neri in Eurosia alla Garbatella.
«L’idea di realizzare quest’opera – spiega Carlo Munns, presidente dell’associazione teatrale “Sotto il cielo di Roma”, che ha realizzato lo spettacolo con il patrocinio del Vicariato di Roma, del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e dell’Arciconfraternita vaticana di Sant’Anna dei parafrenieri – nasce da una mia vicinanza da sempre alla figura di questo santo. Sono cresciuto nella parrocchia di Santa Maria in Vallicella, dove riposano le spoglie mortali di san Filippo, quindi la sua figura mi è molto familiare. Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla sua nascita: mi è sembrata l’occasione giusta per raccontare la sua vita straordinaria e farla conoscere soprattutto ai più giovani».
Lo spettacolo, che sarà replicato il 29 maggio alle 21 nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a via Giulia, verrà portato in scena fino ad aprile 2016 in molti teatri e parrocchie romane, con una particolare attenzione verso le periferie della città. «Filippo, quando arriva a Roma – continua Munns – trova una città svuotata di ogni speranza sul futuro. Ed è proprio lì che comincia la sua missione: restituire a quelle persone la gioia di vivere che avevano completamente perso. Nella storia si narra di quando lui era indeciso se partire per terre lontane e gli fu detto “Le tue Indie sono qui, rimani”. Io penso che anche oggi l’evangelizzazione debba ripartire proprio dalla nostra città. Filippo ancora una volta ci indica la strada da percorrere, che ha come meta quel Paradiso da lui tanto ambito».
FONTE – ROMASETTE
Foto – www.paneeparadiso.eu