FONDO FUCILE: UN CAMPO PIENO DI MONELLI IN CUI PRENDERE A CALCI...

FONDO FUCILE: UN CAMPO PIENO DI MONELLI IN CUI PRENDERE A CALCI IL DISAGIO

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Il primo ad arrivare è sempre Salvuccio. Poi con lui Samuele e Giuseppe. Dalle 14 alle 19 sono lì, in quel fazzoletto di terra sottratto al degrado a Fondo Fucile, Messina.

“Mi piace venire al campo perché incontro i miei amici e gioco con loro tutto il pomeriggio” spiega Giuseppe. “Anche a me piace venire qui perché dopo i compiti all’Oratorio passo nel campetto ad allenarmi. Meno male che ci sono i mister altrimenti non riusciremmo mai a metterci d’accordo per le squadre. E poi adesso non giochiamo più per strada ma abbiamo un campo e andiamo a giocare anche fuori e conosciamo altri ragazzi. Siamo stati scelti noi per ospitare il torneo del Centro Sportivo Italiano ed ora sono loro che vengono da noi. Dall’Oratorio noi offriamo da bere e pure le merendine. Il nostro campo non è di erbetta però giochiamo bene. Siamo forti!”

Il sogno di don Nico Rutigliano e della sua comunità parrocchiale si è realizzato il 23 ottobre 2014. “Un vero parto” spiega “un terreno di 1000 mq concesso il 10 febbraio del 2014 dall’IACP, dopo nove mesi di richieste”. La comunità ha dovuto sostenere le spese di pulizia del terreno, recinzione, costruzione dell’ impianto sportivo, cura, manutenzione e custodia. “Una ulteriore risposta, dopo l’attivazione dell’Oratorio, al grande disagio in cui la gente vive” sottolinea. Siamo a Fondo Fucile, periferia di Messina. Il territorio è carente di infrastrutture pubbliche e di riferimenti aggregativi e presenta un’alta dispersione scolastica.

“Vi sono molte famiglie povere e diversi bambini e ragazzi, quasi abbandonati a se stessi che, evadendo l’obbligo scolastico, sono preda della strada dove imparano devianza e violenza”.

Il quartiere è caratterizzato da una baraccopoli. Il monitoraggio della Caritas della Diocesi di Messina segnala che il 15% della popolazione della città  vive un disagio legato alla povertà di tipo prettamente economico. Il 13% ha problematiche di tipo abitativo.

Il campo inaugurato da don Nino Massara, già parroco dal 1990 al 2000, che molto ha fatto per questa parrocchia e questo territorio, è stato intitolato a San Luigi Guanella e subito ribattezzato “il campo dei monelli”. “Dal quel giorno in tanti sono stati accolti; sono ragazzi tra gli 8 e gli 11 anni, che già frequentavano l’Oratorio per il doposcuola o per i laboratori. A loro si sono aggiunti ragazzi in dispersione scolastica e ragazzi provenienti dalle parrocchie limitrofe”.

I  tornei non sono solo occasione di confronto e socializzazione: “un’ opportunità per i nostri di uscire ed incontrare altri ragazzi ed altri oratori – sottolinea don Nico – mostrare quanto è stato trasmesso loro dal mister degli allenamenti, e quanto essi hanno assimilato in termini di valori, di buona educazione. Anche per le altre realtà parrocchiali e sportive è l’occasione per venire a conoscenza di una realtà periferica della città che altrimenti non avrebbero mai visitato per pregiudizi radicati su questa parte di territorio ancora pieno di baracche”.

Il lavoro educativo con i “monelli” sul campo e in oratorio, attraverso la pazienza educativa degli animatori e la tenacia degli allenatori, sta portando pian piano i suoi frutti: rispetto dell’ambiente, correttezza in campo, obbedienza all’istruttore sportivo. “C’è molto da fare perché ci preoccupa anche il “dopo”. Cosa faranno i ragazzi quando arriveranno a 16 anni e non troveranno lavoro? cosa faranno dopo che li abbiamo aiutato a conseguire la licenza di terza media? ci siamo preoccupati di toglierli dalla strada offrendo loro un ambiente educativo, ma cosa sarà di loro? si sentiranno presi in giro? torneranno ad imbattersi nei pericoli della strada?”.

Ad interpellare è anche la presenza nuova delle ragazze si sono affacciate per seguire i loro coetanei ed assistere alle loro partite. “Adesso anche loro desiderano e meritano attenzione: c’è il desiderio che è già diventata programmazione di realizzare un campetto di pallavolo. Poi occorre individuare una persona che si dedichi a questo compito educativo, che non abbia solo qualità sportive ed abilità nel campo della pallavolo ma che sia un vero “educatore di strada”.

L’operazione fa seguito al goal messo a segno due anni fa sullo stesso campo: l’attivazione dell’Oratorio nel seminterrato della “scuola materna Gazzi-Fucile”, data in comodato alla parrocchia per 12 anni. Tra i servizi ora offerti a circa 150 tra bambini ed adulti, sostegno scolastico – in accordo con la scuola – corsi di danza per bambine e di ginnastica per le mamme due volte a settimana, grazie ad insegnanti volontarie, laboratori musicali e artigianali; per i più piccoli laboratori creativi di manipolazione e animazione ludico-ricreativa. Ancora corsi di sartoria, taglio e cucito, uncinetto. 25 gli adulti volontari, nessuno stipendiato. Numerose inoltre le sinergie con associazioni, parrocchie e movimenti che offrono turni di servizio.

FONTE – OPERA DON GUANELLA

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