Maxime, 27 (RD Congo): “Tra ricerca di perfezione e voglia di servire,...

Maxime, 27 (RD Congo): “Tra ricerca di perfezione e voglia di servire, la percezione di un cammino”

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Matadi: città portuale della provincia del Congo Centrale situata a 350 km da Kinshasa e a circa 50 km dalla foce del fiume Congo. Maxime, termina gli studi secondari in tecnica applicata, sezione elettronica. “Difficile individuare giorno e luogo preciso. Vivevo a Matadi con la mia famiglia, i miei genitori, 3 sorelle e 2 fratelli, impegnato nella parrocchia e nelle attività pastorali della mia scuola. I lasalliani ci avevano invitati a prendere parte ad un gruppo di riflessione biblica. E’ qui che, prima per curiosità poi senza accorgermi, mi sono sentito attratto da questa vita, seguendo il desiderio un po’ idealista di ricerca di perfezione insieme al bisogno di servire”.

Strumenti della Provvidenza: “Fratel Alexis, che ci ha invitato al gruppo e ancora prima padre Andre che mi ha dato una responsabilità in parrocchia. Da bambino ho così imparato a servire Dio e il prossimo.

Una risposta istintiva, seguendo questa via fin dove mi portava. Ogni passo mi ha accompagnato a fare il successivo. All’inizio ero pieno di entusiasmo, un po’ ingenuo, pieno di buona volontà fino al punto che nessuno mi avrebbre potuto impedire di percorrerla, neanche le reazioni contraddittorie della mia famiglia. Mia madre era molto contenta e ringraziava Dio, fiera di me. Mio padre si è opposto. Aveva altri progetti. Le mie sorelle non erano d’accordo, i miei fratelli indifferenti.

Alcuni amici mi hanno preso in giro, dicendomi che era sostanzialmente uno spreco; gli amici della parrocchia invece, loro sì, volevano che divenissi sacerdote. Altri ancora erano indifferenti. Altri mi hanno semplicemente augurato buona fortuna.

In generale penso che siano da evitare scelte per se stessi, egoistiche. Sono rimasto aperto alla grazia di Dio. Il servizio che rendo in nome di Gesù per la salute dei bambini è segno eloquente che Dio mi ha chiamato”.

Fragilità e vita religiosa: “Molti anni di sacrificio ed abnegazione posso perdersi per un solo piccolo errore. E’ per questo che prego Dio perchè sostenga la mia fede ed i miei passi, mi doni la grazia di una relazione intima e profonda con Gesù che genera una forza interiore che le parole non possono descrivere. Le persone che incontro nel mio apostolato – bambini, poveri – mi testimoniano tanto affetto. La vita comunitaria è sostegno: esige pazienza e comprensione. Può a volte essere monotona. Ma tanti giovani come me affrontano questa avventura, tanti altri si aggiungono. La vita religiosa lasalliana nel mio paese ha una storia gloriosa che i miei nonni e genitori mi hanno sempre raccontato.

Oggi: “ho un diploma in scienze religiose pedagogiche, sono insegnante al primo anno del collegio. Mi occupo dei bambini con difficoltà – economiche, sociali, comportamentali – della scuola primaria. Sono circa una ventina quest’anno. Cerchiamo per loro anche qualcuno che con generosità voglia sostenerli”.

Sogno nel cassetto? Rendere accessibile la scuola a tutti, una scuola in cui i bambini possano trascorrere la loro giornata e la maggior parte dell’anno per imparare ad essere buoni cittadini e bravi discepoli di Cristo. Il mondo ha bisogno di speranza”. (L.G.)

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