Rosalba, 38 (Italia) “Scoprire la propria strada? Questione di orecchio”

Rosalba, 38 (Italia) “Scoprire la propria strada? Questione di orecchio”

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“Dipende dal vento”. Scoprire la propria strada è questione di orecchio. “Devi riconoscere il vento giusto. Non sai da dove viene, né dove va, ma quando arriva scalda l’atmosfera e muove il cuore per farti rinascere”.

Rosalba, 38 anni, così lo racconta nella sua vita: “avevo 17 anni, estate 1994, appena terminato il terzo anno del liceo classico. Era un po’ che mi chiedevo cosa fare della mia vita, cosa realizzare di bello. Volevo diventare madre, volevo insegnare, passioni trasmesse da mia mamma e alcuni professori. Ma vedevo anche la tristezza e la solitudine di tanti miei amici coetanei: avevano fame di relazioni vere, di pace, persi tra l’indifferenza, il materialismo. Dio non parla con parole ma con eventi, incontri, sussulti intimi, attraverso la Parola e spinge a scegliere la vita per sé e per gli altri. Così durante un ritiro, contemplando la bellezza del creato e gustando nella preghiera i versetti del Salmo 8 ho sentito un amore più grande, iniziando un percorso per capire che forma dare ad un sì bello, ma intuitivo e fragile”.

Anni di studio alla Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma: “accogliere una vocazione è abbandonarsi al vento silente dell’Horeb e a quello eloquente di Pentecoste, sperimentare l’incomprensione delle persone vicine e con loro un dialogo rinnovato e più vero. Una vocazione non si spiega, si vive, accettando anche la morte e il taglio del cordone ombelicale, per rinascere ad una libertà più grande”.

Sette anni per comprendere: “tanti incontri incisivi e decisivi, come la GMG del 2000: l’invito di Giovanni Paolo II a dire di sì senza riserve, fidandosi di Lui. Così ho maturato la mia decisione: essere sposa di Cristo nel mondo, in mezzo alla gente, nell’Ordo Virginum, la forma di consacrazione più antica della Chiesa, per creare nelle situazioni più ordinarie spazi e modi per far passare il messaggio dell’amore di Dio; rendere presente il suo sorriso e la sua carezza”.

Una chiamata sconosciuta, appresa come via percorribile durante il corso di Diritto Canonico alla Gregoriana. “Ho sentito in modo nuovo il fascino della verginità, non solo come valore utile per camminare in modo consapevole verso il matrimonio, ma come dimensione di amore che fiorisce nel cuore di chi si dona a Gesù. Oggi dopo 14 anni, mi dedico con gioia al servizio della Parola, sono insegnante e catechista, impegnata in varie forme di evangelizzazione”. (L.G.)

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