Da Adwa, Carolina Paltrinieri

Da Adwa, Carolina Paltrinieri

Carolina PaltrinierinAdwa: la prima cosa che viene in mente ad un italiano è “la battaglia” della guerra di Abissinia del 1896, ma oggi non è così. Oggi gli italiani sono tornati in Etiopia con le armi della solidarietà. Mi chiamo Carolina e faccio la fotografa. Vi racconterò da Adwa, la Missione salesiana “Kidane Meheret”. “Un’ isola felice” con scuole, laboratori di sartoria e maglieria, stalle, serre, officine e un ospedale in costruzione che rendono questo luogo ” un raggio di sole” che da vita e speranza ad una popolazione.

Quando si arriva ad Adwa, dopo estenuanti ore di volo o giorni di macchina, si è investiti da una dose d’ amore, solidarietà e cooperazione infiniti. Volontari, lavoratori e suore collaborano in sintonia. C’è sempre da fare, ormai la missione è diventata una città e chi ci vive e ci lavora fa parte di una grande famiglia.

Alcune suore sono qui da vent’anni. La prima ad arrivare è stata Suor Laura Girotto, una giovane Salesiana che da una tenda iniziò ad assistere ed aiutare donne e bambini. In questi anni si sono superate guerre e carestie e da quella tenda è nata una “cattedrale” tra le montagne. Lei, Sister Laura, la sera, dopo cena, quando insieme ci raccontiamo i vari resoconti della giornata, lo ribadisce spesso: ” a questa gente che non ha niente dobbiamo offrire il massimo, si fidano di noi”.

Dalla Missione sono stipendiati 500 lavoratori etiopi tra giardinieri, bidelli, muratori, autisti, professori.

Sì professori, perché la scuola con i suoi 2000 studenti è il fulcro di tutto. “La prima cosa da dare a questa gente è l’istruzione” ricorda sempre Sr. Laura. I bambini entrano all’ asilo ed escono diplomati. Da settembre si attiverà anche la scuola infermieri, con un corso di studi di tre anni con insegnanti italiani che formeranno personale per il futuro ospedale.Voluto sempre da Suor Laura e le sue sorelle, grazie all’ aiuto di medici, architetti e donatori privati questo sogno si sta avverando.

Il mio ruolo principale in missione sarà quello di tenere un corso di fotografia ai ragazzi delle scuole superiori, in modo che con i loro occhi raccontino ciò che li circonda, ma in base alle esigenze della giornata si fa un po di tutto. Può capitare di aiutare a scaricare un container, fotografare un operazione in sala operatoria, zappare nella serra, fotografare i bambini inseriti nel progetto adozioni a distanza, portare acqua e pane alle donne che falciano il grano. A volte capita anche di dover fare le tagliatelle per sconfiggere un’ improvvisa voglia di casa.

Racconterò la quotidianità: la mia, quella degli altri volontari e amici italiani, quella di questa Missione e di questo popolo, perché sì, mi piace molto uscire, respirare il profumo di caffè tostato che invade le strade, parlare con questa gente e fotografarla.

E se alla fine vi verrà voglia di partire … fotograferò anche voi!

Carolina Paltrinieri

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