“Ho Amici in Paradiso”: primo ciak all’Opera don Guanella, coproduzione Rai Cinema

“Ho Amici in Paradiso”: primo ciak all’Opera don Guanella, coproduzione Rai Cinema

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Otto attori disabili tra i protagonisti. Il regista: “a fine giornata mi sono sentito per la prima volta importante”.

di Laura Galimberti

Fabrizio è pronto per la sua scena: “Faccio il capo al ristorante”. Memoria?, chiede il regista: “Facoltativa!”. Silenzio e grandi risate. Siamo sul set impensabile di “Ho Amici in Paradiso”, coproduzione Golden Hour Film e Rai Cinema. Location, il Centro di riabilitazione di Via Aurelia Antica dell’Opera don Guanella, con i suoi 350 disabili fisici e mentali. Commedia agrodolce che affronta il tema della disabilità in chiave leggera. Tra gli attori protagonisti 8 ragazzi disabili che vivono lì: Salvatore e Marcello, affetti da gigantismo ipofisario, Carmelina con sindrome di down, Michele con disabilità mentale, Giacomo affetto da morbo di Pot, l’ossessivo compulsivo Fabrizio, Nicola paraplegico e Roberto con epilessia. Tutti hanno lavorato ininterrottamente da due anni per essere attori in questo film.

Un progetto sposato immediatamente dai religiosi guanelliani – presenti in 22 nazioni di 4 continenti – che considerandolo “originale e riabilitativo”, come sottolineato dal direttore del Centro don Pino Venerito, hanno messo a disposizione mezzi e strutture necessarie.

Il 14 dicembre il primo ciak di un progetto nato da un abbraccio nel dolore. Il regista Fabrizio Maria Cortese, salentino, racconta: “un amico, un incidente e la vita cambia radicalmente. L’arrivo con lui al don Guanella è stato un varcare una soglia di mistero. Nel dolore e nel non senso ho sentito aprirsi orizzonti impensati, condotto per mano dal calore e dalla premura di volontari, operatori, religiosi. Ho iniziato a mettere a fuoco la mia vita. Non potevo non raccontarlo”. Nicola è soddisfatto: “la cosa più bella è averci scelto, noi disabili e qui a casa nostra, in mezzo al verde. Sono contentissimo”. Salvatore dai suoi oltre due metri, ha sentito durante le riprese “un rumore spirituale dentro al cuore, fatto dai tecnici e dagli attori. Mi piace questo lavoro è impegnativo ma sento di poter dare qualcosa, di trasmettere qualcosa di gagliardia“. Interviene Mariano “ho fatto le scene avanti e indietro, poi quella del campo di calcio e ho parato il calcio di rigore. Sono pronto per le prossime. Mi piace tanto il rolex!”.

Ma il più felice pare il regista: “Loro dopo mesi di stage e preparazione non vedevano l’ora. Ma sono stato io a fine giornata a commuovermi. Un’avventura non facile: la loro gioia, voglia, pazienza, la capacità di ascolto, le forti motivazioni e il loro sogno mi hanno fatto sentire, per la prima volta nella vita, importante”.

Così la storia in un intimo gioco di specchi racconta il cambiamento di un uomo salentino  che viene mandato ai servizi sociali. Riprese anche in esterna nel Salento, tutti inclusi. “Amore, amicizia e solidarietà si mescolano con momenti di action senza retorica e falsi luoghi comuni. Quello che vorrei trasmettere è la naturalezza di queste persone, ragazzi meravigliosi, protagonisti e attori di un sogno d’amore e poesia”. E se non bastasse accanto a loro reciteranno attori noti, su cui la produzione mantiene il massimo riserbo: “sarà una bellissima sorpresa!!!!”
Film in uscita nelle sale nel 2016.

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