“Esistenze”: i ragazzi del Plateau diventano poesia

“Esistenze”: i ragazzi del Plateau diventano poesia

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di Laura Galimberti

Certi incontri diventano poesia: è il caso del libro “Esistenze”, una piccola raccolta di testi ispirata ai ragazzi di Maria Mama Wa Mosala del Plateau des Bateke, la colonia agricola che i guanelliani hanno costruito nella savana a 120 km da Kinshasa.

A scriverli è Giorgio Mazzieri, ispettore di polizia, 48 anni, sposato, 2 figli. La passione per la bici lo fa incontrare con i guanelliani di Lecco e il servizio ai minori stranieri accolti. Il cuore si apre e, con il sostegno della famiglia, nasce il desiderio di andare oltre: “Sono stato 3 volte in Africa, al Plateaux: nel 2013, per scoprire, nel 2014 per imparare ad ascoltare e poi a gennaio del 2015, per approfondire”.

L’idea di realizzare una raccolta è nata una sera, lì in Congo. Così quello che gli occhi hanno saputo osservare e il cuore condividere, sono diventate brevi e singolari composizioni, che raccontano storie uniche di sofferenza e speranza possibile. Come quella di Olivier, ad esempio: disabile, considerato un bimbo stregone, a 10 anni ustionato con acqua bollente. La sua fuga in strada, la solitudine e lo squallore, poi un sorriso, una voce, l’incontro con gli operatori guanelliani, “lacrime di speranza per una nuova vita”. O Jean Felix, a cui un occhio è stato chiuso per sempre, che ritrova, grazie all’opera dei missionari nell’altro occhio – quello della dolcezza – “un canto possibile alla vita”.

Nove poesie per 9 ragazzi e 3 più ampie, sulla Citè.

“In questo ultimo anno i buoni figli, come don Guanella amava chiamare i ragazzi disabili, al Plateaux sono aumentati. Ora sono 12 ma arriveranno presto a 15″ spiega Giorgio. “Con loro a breve anche una dozzina di aspiranti. E’ un luogo ideale per iniziale un percorso spirituale ed educativo”.

Una raccolta dedicata ai 25 anni di servizio pastorale di P. Guido Matarrese, responsabile di questa piccola oasi, che sa di profezia, dove “storie accolte e volti amati vengono restituiti alla loro bellezza e dignità”, come scrive don Marco Grega, Superiore Provinciale, nella prefazione.

Qualche piccola tenda, 13 anni fa, con 10 ragazzi di strada, un agronomo e due educatori su un terreno acquistato dall’Opera, presente dal 1996 nella Repubblica Democratica del Congo, che ben conosce – come don Guanella aveva insegnato – il valore di una colonia agricola per la formazione e il reinserimento sociale dei giovani disagiati. Ora nella Citè si promuovono orticoltura, piscicoltura, apicoltura, allevamento di mucche (50 capi) e porcilaia (una decina di maiali), elementi importanti per l’autofinanziamento ed autosostentamento della missione. Senza dimenticare la scuola, per 250 bimbi dei villaggi limitrofi, che ha visto la nascita di una nuova classe delle medie, i buoni figli ospiti, il dispensario medico, anch’esso rivolto agli ospiti della Citè ed alle persone dei villaggi vicini.

Negli occhi di Giorgio un po’ di nostalgia e il sogno di un nuovo viaggio. “Partire è desiderare uscire da sè, rimettersi in cammino. Per farlo bisogna spogliarsi di tutto e aprirsi all’altro, sapere e volere accogliere”.

Il libretto è disponibile, ad offerta, su richiesta al Centro missionario guanelliano di Como missioni.africa@guanelliani.it tel. 031.302995. I proventi destinati alla Citè.

FONTE – OPERA DON GUANELLA

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