Sono appena tornati da New York, dove hanno preso parte alla quinta edizione del Change the World Model Un: 45 ragazzi dagli 11 ai 18 anni, studenti delle scuole lasalliane di Milano e Roma. Una preziosa opportunità in sede ONU per vivere da vicino ed in prima persona i lavori dei diversi organismi, dall’Assemblea generale, al Consiglio di Sicurezza, al Consiglio economico Sociale. Selezione a dicembre, poi due mesi di preparazione e 30 ore di studio con simulazioni ed approfondimenti personali sul paese assegnato e relativa tematica da discutere.
Quindi all’ONU dal 17 al 23 marzo, insieme ad altri 1800 giovani di 90 paesi del mondo. “I lavori, in tre sessioni quotidiane, simulavano quelli dei diversi organismi delle Nazioni Unite” spiega Gianluca, 18 anni, del liceo classico Gonzaga di Milano. “Rappresentavo la Russia e la tematica oggetto di condivisione era la sicurezza dei bambini in rapporto alle nuove tecnologie”. Rita invece, sua compagna di classe, dava voce al Panama: tematica, “l’impatto dei social media nella democrazia”. “Un’esperienza unica per mettersi nei panni degli altri, interessarsi di geopolitica in concreto, sperimentare il contatto reale con persone lontane e diverse per cultura” sottolinea Gianluca; “che apre gli occhi” aggiunge Rita “in grado di farti cambiare idea anche sul tuo futuro”.
Ricadute immediate? “Mi informo di più, leggo i giornali, penso all’università anche a partire da questa esperienza, alla possibilità di uno stage” confida Rita. “Non parto dalle mie idee – aggiunge Gianluca – cerco di ragionare su dati oggettivi, individuando punti di contatto, per imparare a condividere”. Entusiasmo anche per Flavia, Carlotta e Samy, tra i più giovani partecipanti, partiti dalla scuola media dell’Istituto Villa Flaminia di Roma: focus per loro sulla Cina e la libertà di parola su Internet, che portano a casa il premio per la miglior delegazione.
“Un’ iniziativa lasalliana, resa possibile grazie alla sinergia con l’Associazione Diplomatici” sottolinea il Prof. Alberto Rizzi, docente di filosofia presso l’Istituto Gonzaga di Milano e referente locale del progetto “vero e proprio laboratorio di mediazione e negoziazione internazionale, in un lavoro di squadra, per il bene comune”.
“I riscontri sono molto positivi – aggiunge Fr. Alessandro Cacciotti, direttore dell’Istituto De Merode di Roma, da cui quest’anno sono partiti 10 studenti di terzo e quarto liceo scientifico e classico, “sia per la crescita culturale sia per l’apertura al mondo dei problemi attuali dal punto di vista sociale, politico ed economico. Da non sottovalutare l’arricchimento di competenze ed abilità che comporta il lavoro per team sia all’interno della scuola che nel contesto internazionale in cui hanno operato. Il tutto esclusivamente in lingua inglese, sia nella fase di preparazione che in quella della permanenza a New York. Aver dibattuto in assemblea al Palazzo di Vetro su temi importanti delle relazioni internazionali, insieme ad altri studenti provenienti da tutte le parti del mondo, credo che resterà un ricordo indelebile nella loro vita, come lo è stato per tutti gli studenti che in questi ultimi sette anni hanno vissuto la medesima esperienza”, aggiunge, mentre è al lavoro sul progetto di volontariato proposto agli studenti dal 7 al 23 luglio a New York, dove i ragazzi, che saranno accolti nelle scuole lasalliane, vivranno esperienze di servizio con bambini di ragazze madri ed anziani per poi prendere parte al Congresso dei Giovani Lasalliani degli USA.
Alcune delle diverse strade pensate dai Fratelli delle Scuole Cristiane – presenti in Italia con 20 istituzioni scolastiche di vario grado, scuole di seconda opportunità, un centro giovanile a Regalbuto, nel centro delle Sicilia, un convitto a Paderno del Grappa e due pensionati universitari a Milano e Torino – per educare i giovani ad una cittadinanza mondiale.
Ad esse si affianca il progetto “PANE, PAROLA E STORIA” a Scampia, una settimana di volontariato proposta ai ragazzi presso CasArcobaleno, comunità religiosa di inserimento a servizio, con la cooperativa Occhi Aperti, dei giovani in situazione di disagio. “In 9 anni – spiega Fr. Enrico Muller, direttore della Comunità – sono stati 200 i ragazzi provenienti dalle scuole lasalliane che ne hanno usufruito, a cui se ne aggiungono altri 500 da associazioni, parrocchie, movimenti. Più di 100 all’anno oramai, per un’esperienza che permette di “uscire dall’accampamento”, scoprire il mondo reale partendo dal basso ed un Dio diverso”, soft skills così urgenti di questi tempi.
Infine lavori in corso per l’esperienza in Africa. “Quest’anno, dopo il Paraguay e l’Etiopia, saremo a luglio in Kenya” spiega Enrico Sommadossi, presidente della Rete Considera, che associa 19 realtà di volontariato nate nel mondo lasalliano. “Un gruppo di giovani, insegnanti e adulti farà tappa prima a Mwagasa in un centro dedicato all’inserimento nel mondo del lavoro, quindi al St. Mary di Nyeri, struttura lasalliana per i ragazzi di strada e infine a Karemeno, in una nuova scuola realizzata in un ambiente rurale”. Strade diverse, per imparare ad uscire, condividere e con misericordia.
FONTE – www.lasalleitalia.net